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Milano: La cultura dell’arte di strada esiste da sempre

La cultura dell’arte di strada esiste da sempre nelle realtà cittadine di tutto il mondo. Quando radio o televisione non facevano ancora parte della vita quotidiana dell’uomo, gli spettacoli organizzati per le strade costituivano una parte fondamentale dell’intrattenimento aperto a un pubblico.

La prima legge che regolasse questo tipo di artisti la troviamo, addirittura, nell’antica Roma nel 462 a.C.; tale legge prevedeva la morte per gli artisti che eseguivano pubblicamente parodie o canti diffamatori nei confronti di qualcuno. Oggi le leggi che riguardano questo ruolo sono ovviamente molto meno rigide, però sono tuttora fonte di dibattito e sono differenti per ogni paese del mondo

Ma com’è organizzata l’arte di strada a Milano?
Tutti gli artisti, di qualsiasi genere essi siano, sono per natura degli spiriti liberi, quindi non dovrebbe esistere nulla di più autonomo ed esente da costrizioni di un artista che abbia come proprio palcoscenico le strade di una città intera. Nonostante ciò, per raggiungere un giusto equilibrio tra “caos” e quiete tra le strade, è necessario che esista un buon sistema organizzativo che regoli le esibizioni, e sembra proprio che il regolamento milanese funzioni molto bene. Milano, infatti, è stata proclamata da una ricerca internazionale 

Milano: La cultura dell’arte di strada esiste da sempre

la terza città al mondo per arte di strada.
Per diventare un busker a tutti gli effetti, nella metropoli lombarda è sufficiente iscriversi alla piattaforma on-line Stradarte (accessibile anche dal portale del Comune di Milano), caricare su Youtube un video “dal quale emerga la capacità artistica e l’identità delle persone che si iscrivono” e prenotare una delle postazioni proposte all’artista in base alla tipologia della sua offerta espressiva. Le esibizioni sono distinte in due categorie: le “espressioni artistiche di strada” che non prevedono richieste di compensi, ma solo eventuali offerte “a cappello” (giocolieri, acrobati, clown, cantanti, musicisti, mimi, ecc.) e i “mestieri artistici di strada” che chiedono uno specifico corrispettivo per la vendita delle loro opere o per le loro prestazioni artistiche (pittori, esoterici, ritrattisti, ecc.). A questi ultimi è richiesto il pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico (COSAP).

Oggi a Milano sono presenti circa 252 postazioni per oltre 64 mimi, 49 clown, 36 giocolieri, 22 artisti di bolle di sapone, 94 pittori, 54 cartomanti e 1.400 musicisti, e in questi giorni sono andata a conoscerne 5 di loro mentre si esibivano tra il Duomo di Milano e il Castello Sforzesco.


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